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L’itineranza devota nelle religioni di Abramo: un approccio comparato

Materiali per il Laboratorio di Storia del Cristianesimo e delle Religioni

locandina

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MSarabe5847-f94v-large Mahamal

333 ca. Itinerario del pellegrino di Bordeaux

380 ca. Itinerario di Egeria

404 ca. Lettera 108 di San Girolamo – pellegrinaggio della nobile romana Paola

Il Volto Santo tra Lucca e l’Europa

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Medievisti multimediali

Ecco una lista delle piattaforme utili per creare slideshows efficaci

 

Powtoon. Piattaforma online in versione gratuita e a pagamento per servizi aggiuntivi che permette di creare presentazioni o video animati. Molto semplice da utilizzare, presenta numerosi modelli già pronti dai quali partire aggiungendo poi testi, immagini, grafici, callout, animazioni, musica e suoni registrati impostando il tempo e la modalità di comparsa degli oggetti grazie ad una timeline semplice da usare.  

Haicku Dek. Disponibile anche in gratuita per iOS, permette di creare slide fatte principalmente di immagini e testi molto semplici. Una volta scelto lo stile di presentazione adatto alle finalità della presentazione, si può scegliere tra uno sfondo a tinta unita o una foto prelevabile anche dal proprio account di Flickr, Instagram, Picasa, Drive, Dropbox, Facebook. Altri strumenti, oltre a immagini e testo non sono disponibili, pertanto l’effetto ottenuto è sicuramente “zen”.

HelloslideSimile a SlideRocket per semplicità nella realizzazione di diapositive, ha una particolarità davvero apprezzabile (anche se a pagamento): la traduzione in testo parlato dei testi scritti in 20 lingue diverse.

SlideIdeaServizio on line e app per iOS e Windows estremamente semplice per la creazione di diapositive che ha la particolarità di consentire al relatore di coinvolgere chi ascolta attraverso l’uso “smart widgets” utilizzabili da smartphone, laptop o tablet dei presenti. In questo modo è possibile per esempio fare domande, far votare un’idea “dal vivo”, inviare messaggi e altro ancora.

Prezi. Dulcis in fundo un servizio on line molto gettonato per la sua innovatività rispetto alla classica presentazione, nonostante si corra il rischio, qualora si abusi di effetti di animazione, di generare più mal di mare che confusione.

Fonte Sonia Montegiove

 


 

Microsoft Office PowerPoint

Microsoft Office PowerPoint è uno di quei prodotti che non hanno bisogno di presentazioni. Si tratta semplicemente del miglior programma per fare presentazioni disponibile per Windows grazie al quale anche gli utenti meno esperti possono creare presentazioni e diapositive dallo stile professionale. Include un mucchio di template che si possono scaricare da Internet ed è ricchissimi di animazioni/effetti speciali per ogni gusto. Fa parte di Microsoft Office, che è a pagamento ma è disponibile in una versione di prova gratuita che permette di testarne tutte le funzioni per un periodo di tempo limitato. Scarica da qui.

Apple Keynote

LibreOffice Impress

LibreOffice è una suite di programmi per il lavoro gratuita ed open source nota per essere la migliore alternativa free a Microsoft Office. Come tale, offre anche un validissimo programma per creare presentazioni, Impress, che si può usare al posto del popolarissimo PowerPoint. Probabilmente non offre la stessa semplicità d’uso o la stessa gamma di effetti/template del software Microsoft ma in ambito gratuito è difficile trovare di meglio. È disponibile per Windows, Mac OS X e Linux. Scarica da qui.

Google Drive

Google Drive è un avanzatissimo servizio online di Google che unisce tutte le caratteristiche di un hard disk online (à la Dropbox) con la possibilità di creare documenti, fogli di calcolo e presentazioni direttamente dal browser, senza installare nulla sul PC. Per numero di funzioni non si può paragonare a soluzioni professionali del calibro di PowerPoint o Keynote ma offre tutto quello che serve per creare presentazioni basilari: modelli predefiniti, animazioni, strumenti di testo, strumenti grafici, ecc.. Funziona con tutti i principali browser su tutti i principali sistemi operativi ed è tradotto completamente in italiano. Bisogna avere un account Google per utilizzarlo. Provalo da qui.

Prezi

Prezi è un’originalissima applicazione Web che permette di realizzare presentazioni online usando tanti diversi template pronti all’uso. Si distingue da altre soluzioni simili per la possibilità di creare presentazioni composte da un’unica pagina in cui i contenuti vanno “zoomati” e non sfogliati, come accade con le classiche slide. È molto semplice da usare per avere accesso ad esso è necessario creare un account gratuito: si può scegliere se creare un account da zero usando il proprio indirizzo email o se registrarsi usando i dati del proprio account Facebook. Funziona con tutti i browser e i sistemi operativi principali. Provalo da qui.

Windows Movie Maker

Windows Movie Maker è un popolarissimo programma di video editing gratuito inserito da Microsoft nella suite di programmi gratuiti Windows Essentials. Benché la sua funzione principale sia quella di modificare, montare e realizzare video, permette anche di realizzare fantastiche presentazioni usando foto e video scaricati da Internet o realizzati con smartphone, fotocamere, ecc. Include una vastissima gamma di effetti speciali, animazioni ed effetti di transizione in grado di donare ad ogni creazione un aspetto professionale.Scarica da qui.

 

XXI giornate normanno sveve

Il Comune di Melfi e il Centro Studi Normanno Svevi dell’Università di Bari presentano le XXI Giornate Normanno-Sveve, che si terranno nel Castello Federiciano di Melfi il 13 – 14 ottobre.

L’evento è patrocinato  dalla Presidenza e Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e dal Dipartimento di Filosofia Letteratura Storia e Scienze Sociali, con il  contributo della Banca Popolare di Bari, Puglia e Basilicata.

Il blog medievista.it supporta l’iniziativa mettendo la propria piattaforma a disposizione per lo streaming.

Progamma

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Gli appuntamenti precedenti

 

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Castello di Melfi. Foto di Luigi Russo

Les Annales

Les Annales

«Annales d’Histoire économiques et sociales»

Rivista fondata nel 1929 da M. Bloch e L. Febvre con il titolo Annales d’histoire économique et sociale e apparsa poi con altri titoli: Annales d’histoire sociale (1939-41), Mélanges d’histoire sociale (1942-45), Annales. Économies.SociétésCivilisations (1946-93), Annales. Histoire, sciences sociales (dal 1994). La rivista (diretta prima dai due fondatori, poi, caduto Bloch nella resistenza, dal solo Febvre, quindi, dopo la morte di quest’ultimo da F. Braudel, infine, dopo il 1969, da un comitato direttivo di cui hanno fatto parte tra gli altri M. FerroJ. Le GoffE. Le Roy Ladurie, J. Revel e L. Valensi) fu alla base della fondazione da parte di Febvre, nel 1947, di un istituto di ricerca nel campo delle scienze umane e sociali, divenuto nel 1975 l’École des hautes études en sciences sociales. Tra gli obiettivi della rivista e della scuola storiografica che ha ispirato sono la ricerca di una stretta collaborazione con le scienze sociali e il tentativo di pervenire a una storia il più possibile ‘globale’, comtrapponendo alla storia come racconto di avvenimenti (événementielle) una storia concepita essenzialmente come proposta di problemi. (Treccani)

Gallica ha reso disponibile la riproduzione delle rivista digitalizzata a questo indirizzo http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/cb34414997g/date

Les Annales sul sito di EHESS http://annales.ehess.fr/

Lucien Febvre, Face au vent: manifeste des Annales nouvelles [A nos lecteurs, à nos amis], in Annales. Économies, Sociétés, Civilisations. 1e année, N. 1, 1946. pp. 1-8. url :/web/revues/home/prescript/article/ahess_0395-2649_1946_num_1_1_3175
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Movimento des Annales

Corrente di pensiero e di attività storica (secondo alcuni una vera e propria “scuola”) nata dalla rivista fondata nel 1929 da M. Bloch e L. Febvre, Annales d’histoire économique et sociale, divenuta nel 1946 dopo vari mutamenti di titolo “Annales. Economies. Sociétés. Civilisation” e dal 1994 “Annales. Histoire et sciences sociales”. Il movimento consiste prima di tutto nei contributi dei direttori e dei collaboratori, ma vi rientrano le opere che la rivista ha suscitato con il suo progetto storiografico, e anche l’attività (dopo la fondazione nel 1947 della VI sezione dell’Ecole pratique des hautes études), di una potente istituzione francese di ricerca. La storia delle “Annales” si può dividere in tre periodi (1929-1944; 1945-1968; dal 1968 in poi). Nel 1929 esse si presentano come la rivista di una storiografia economica concepita in modo nuovo. Il fatto però che né Bloch né Febvre fossero a quella data degli storici dell’economia in senso stretto ci fa pensare che scegliessero strategicamente quel terreno come il più adatto per far valere un concetto nuovo della storiografia in generale: per la possibilità d’una cooperazione internazionale, per le maggiori opportunità editoriali (la rivista avrebbe potuto occuparsi del tempo presente e raggiungere un pubblico formato non solo da storici, ma anche da professionisti e imprenditori), ma soprattutto per la necessità d’un lavoro comune con le scienze sociali, dalla geografia alla statistica, dall’economia politica alla psicologia e alla sociologia. La struttura della rivista, con la prevalenza delle recensioni critiche, richiama quella dell'”Année sociologique” di E. Durkheim, e si è ipotizzato che Bloch e Febvre volessero riprendere, a favore della storiografia, il disegno durkheimiano di un’egemonia della sociologia tra le scienze sociali, elaborato all’inizio del secolo proprio contro la storiografia. Nelle recensioni i direttori fanno valere l’esigenza d’una storiografia concreta, priva di condizionamenti schematici, una storia critica che pone problemi. Non veniva tracciata una linea precisa tra storia e non storia. Venivano discussi i fenomeni più distanti nello spazio e nel tempo: il primo fascicolo abbracciava quasi duemila anni di storia, con articoli sul prezzo del papiro nell’antico Egitto, sull’istruzione dei mercanti nel Medioevo, sull’economia tedesca del primo dopoguerra e sulla popolazione nell’Urss. Si trattavano anche avvenimenti contemporanei, e si svolgevano inchieste sulla crisi delle banche (1932-1934), sulla riforma agraria in Spagna (1933), sul nazismo (1937). Nello stesso tempo si promuovevano gli studi di storia regionale e locale (l’eredità di P. Vidal de la Blache), ma è indubbio che l’ampliamento della nozione di storia si verificò con il porre problemi insoliti per la tradizione storiografica: questioni di storia rurale e stradale, di storia monetaria e dei prezzi, di popolazione e colonizzazione, di storia delle industrie, di archeologia agraria, di storia dei mestieri, della vita materiale, del libro e della tipografia; problemi di iconografia economica, di storia delle tecniche, del lavoro, dei trasporti, dei nomi di persona, delle poste, di archeologia botanica, di storia dell’alimentazione e delle famiglie, di geografia e storia delle fonti documentarie: il tutto affrontato con taglio sociale e su scala geografica mondiale. La linea tra storia e non storia è tracciata dalla capacità di porre nuove domande alle fonti e di rispondere in modo scientifico. La scienza a cui pensano Bloch e Febvre è nello stesso tempo la sociologia dei durkheimiani, la ricerca geografica sul campo di Vidal, la psicologia storica di H. Berr, la comparazione linguistica di A. Meillet. Lo storico assume un compito creativo: «I documenti», scriveva Bloch nel 1929, «restano monotoni ed esangui fino al momento in cui il colpo di bacchetta dell’intuizione storica rende loro l’anima». Febvre avvertiva ancora più forte questo ruolo quasi magico dello storico, perché era sensibile, a differenza di Bloch, alla tradizione della «résurrection du passé» di Michelet. La distanza di temperamento e di formazione tra i due direttori aumentò progressivamente a partire dal 1936. Dopo la morte di Bloch (1944) si ebbe una prima svolta nella storia del movimento: Febvre e F. Braudel, abili politici accademici, portarono al successo il nuovo modello di storiografia, assicurandogli nel 1947 il sostegno di un’istituzione: la VI sezione dell’École Pratique. All’attenzione per lo spazio geografico, il milieu, che aveva ispirato l’inchiesta sui plans parcellaires, i lavori di storia rurale di Bloch, ma anche la tesi di Braudel sul Mediterraneo (1949), si sostituirono, soprattutto per opera di quest’ultimo, l’economia di lunga durata, l’analisi quantitativa delle fonti, il dialogo con la sociologia di G. Gurvitch, il marxismo di C.E. Labrousse, l’antropologia di Lévi-Strauss. Nelle prime “Annales” soggetto della storia erano gli uomini; con le “Annales” di Braudel prevalsero strutture e condizionamenti. Dopo il 1968 il movimento assunse una fisionomia policentrica difficile da disegnare. In generale si reagì al “determinismo” di Braudel con ricerche di storia della mentalità (P. Ariès, A. Dupront), di antropologia storica (J. Le Goff, G. Duby), di microstoria narrativa (E. Le Roy Ladurie), con studi di storia sociale della cultura (M. Chartier) e ricerche sulla trasmissione delle immagini collettive del potere e del passato nazionale (M. Agulhon, P. Nora). Nell’attuale movimento delle Annales la serie dei problemi nuovi si è arricchita rispetto alle proposte di Bloch e Febvre, ma l’impronta del loro esprit si scorge ancora. L’analisi scientifica del movimento, benché esistano studi particolari, è ancora da fare. L’elemento comune a tutto il percorso è la pratica di una storiografia scientifica che adoperi i metodi delle scienze sociali. Rispetto alla Histoire de France di E. Lavisse è questa la novità, e rispetto alle forme contemporanee di storiografia scientifica (per esempio tedesche) è questa l’originalità specifica. Nel movimento si riflettono però anche temi largamente europei, come quello del “genio” dello storico che dà vita ai documenti (si pensi al neokantismo o a Croce), e si ritrovano motivi della tradizione romantica francese, col suo gusto per la narrazione, che contrasta con l’analisi della storia-scienza, e s’avvicina all’antico concetto dell’arte storica e al senso storicistico dell’individualità. Il risultato concreto del movimento delle Annales è tuttavia l’invenzione di problemi storici nuovi, per mezzo d’una combinazione, unica del nostro secolo, di personalità creative, monografie classiche, lavoro collettivo e istituzioni di ricerca. Del contenuto delle “Annales” esistono tre indici bibliografici completi.

• A. Burguière, voce Annales in Dizionario di scienze storiche, Edizioni Paoline, Milano 1992; M. Mastrogregori, Il genio dello storico, Esi,Napoli 1987; T. Stoianovich, La scuola storica francese. Il paradigma delle “Annales”, Isedi, Milano 1978; P. Burke, Una rivoluzione storiografica. La scuola delle Annales 1929-89, Laterza, Roma-Bari 1992; Aa.Vv., La storia delle “Annales”, n. speciale della “Rivista di storia della storiografia moderna”, 1-2, 1993, Gei, Roma 1994.

M. Mastrogregori (direttore di Storiografia)

per Dizionario di storiografia PBM (Paravia – Bruno Mondadori)

ISIME – Download

Area download dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo

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http://www.isime.it/index.php/attivita-scientifica/convegni-e-seminari/area-download

Abruzzo medievale – Archivio fotografico

Abruzzo Medievale

Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali (DiLASS, Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

ARCHIVIO FOTOGRAFICO DELLA SEZIONE STORIA DELL’ARTE

http://www.abruzzomedievale.it/

Medieval Illuminated Manuscripts – Nationale Bibliotheek van Nederland

The Hague, KB, 72 A 23 fol. 73vThe Hague, KB, 72 A 23  fol. 73v (costellazione dell’auriga)

Koninklijke Bibliotheek

Nationale Bibliotheek van Nederland

http://manuscripts.kb.nl/

Illuminated Manuscripts from the Getty Museum

Bestiary, Thérouanne ca. 1270 (LA, J. Paul Getty Museum, MS. Ludwig XV 3, fol. 91v)

Bestiary, Thérouanne ca. 1270 (LA, J. Paul Getty Museum, MS. Ludwig XV 3, fol. 91v

Illuminated Manuscripts from the Getty Museum

youtube channel

http://www.getty.edu/education/teachers/classroom_resources/curricula/manuscripts/index.html

Esegesi delle fonti

Esegesi delle fonti storiche medievali, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, a.a. 2001-2002

ESEGESI DELLE FONTI STORICHE MEDIEVALI

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