
Testo:
Io sont la morte che porto corona / Sonte signora de ognia persona / Et cossì son fiera e dura / Che trapaso le porte et ultra le mura / Et son quela che fa tremar el mondo / Revolzendo mia falze atondo atondo.
Ov’io tocco col mio strale / Sapienza, beleza forteza niente vale. / Non è signor, madona nè vassallo / Bisogna che lor entri in questo ballo / Mia figura o peccator contemplarai / Sinche a mi tu diverrai.
Non ofender a Dio per tal sorte / Che al transire non temi la morte, / Che più oltre no me impazo in be’ nè in male, / Che l’anima lasso al giudice eternale. / E come tu avrai lavorato / Lassù hanc sarai pagato.

Testo integrale della danza macabra di Pinzolo XVI secolo
Io sont la morte che porto corona / Sonte signora de ognia persona / Et cossì son fiera e dura / Che trapaso le porte et ultra le mura / Et son quela che fa tremar el mondo / Revolzendo mia falze atondo atondo.
Ov’io tocco col mio strale / Sapienza, beleza forteza niente vale. / Non è signor, madona nè vassallo / Bisogna che lor entri in questo ballo / Mia figura o peccator contemplarai / Sinche a mi tu diverrai.
Non ofender a Dio per tal sorte / Che al transire non temi la morte, / Che più oltre no me impazo in be’ nè in male, / Che l’anima lasso al giudice eternale. / E come tu avrai lavorato / Lassù hanc sarai pagato.
O peccator più no peccar no più / Che ‘l tempo fuge et tu no te n’ avedi / Dela tua morte che certeza ai tu ? / Tu sei forse alo extremo et no lo credi / De ricorri col core al bon Jesu / Et del tuo fallo perdonanza chiedi.
Vedi che in croce la sua testa inchina / Per abrazar l’anima tua meschina / O peccatore pensa de costei / La me à morto mi che son signor di ley.
O sumo pontifice de la cristiana fede / Christo è morto come se vede / a ben che tu abia de san Piero al manto / acceptar bisogna de la morte il guanto.
In questo ballo ti cone intrare / Li antecessor seguire et li succesor lasare, / Poi che ‘l nostro prim parente Adam è morto / Sì che a te cardinale no le fazo torto.
Morte cossì fu ordinata / In ogni persona far la intrata / Sì che episcopo mio jocondo / È giunto il tempo de abandonar el mondo.
O Sacerdote mio riverendo / Danzar teco io me intendo / A ben che di Christo sei vicario / Mai la morte fa divario.
Buon partito pilgiasti o patre spirituale / A fuzer del mondo el pericoloso strale / Per l’anima tua può esser alla sicura / Ma contra di me non avrai scriptura.
O cesario imperator vedi che li altri jace / Che a creatura umana la morte non à pace. / Tu sei signor de gente e de paesi o corona regale / Ne altro teco porti che il bene el male.
In pace portarai gentil regina / Che ho per comandamento di non cambiar farina. / O duca signor gentile / Gionta a te son col bref sottile.
Non ti vale scientia ne dotrina / Contra de la morte non val medicina. / O tu homo gagliardo e forte / Niente vale l’arme tue contra la morte.
O tu ricco nel numero deli avari / Che in tuo cambio la morte non vuol danari. / De le vostre zoventù fidar no te vole / Però la morte chi lei vole tole.
Non dimandar misericordia o poveretto zoppo / A la morte, che pietà non li dà intopo. / Per fuzer li piazer mondani monica facta sei / Ma da la sicura morte scapar no poi da lei.
Non giova ponpe o belese / Che morte te farà puzar e perdere le treze. / Credi tu vecchia el mondo abbandonare / Che no pe(s?)a… cu(elo?)… ch (morte?) fa fare.
O fantolino de prima etade / Come sei igenerato tu sei in libertade. / Fate bene tanto che siete in vita / Che come lombra tornerete in sepoltura / De li nostri deliti penitenza fate / Presto…
Come avrete notato Io sont la morte che porto corona è l’incipit della canzone di Branduardi Ballo In Fa Diesis Minore. L’operazione è stata di fondere il testo con una melodia di provenienza diversa: Schiarazula marazula.
Schiarazula marazule da: Il primo libro de’ balli accomodati per cantar et sonar d’ogni sorte de instromenti di Giorgio Mainerio (1585ca-1582) Parmeggiano Maestro di Capella della S. Chiesa d’Aquilegia fu stampato da Angelo Gardano a Venezia nel 1578.
Partitura di Schiarazula marazula in PDF
Le parole della canzone conosciuta come Schiarazula marazula sono state composte nella seconda metà del Novecento dal poeta friulano Domenico Zannier, ignorando il testo originale che pare fosse citato in una lettera di denuncia all’inquisizione del 1624 che indicava come donne e uomini di Palazzolo eseguissero questa danza.
Scjaraçule Maraçule
la lusigne e la craçule, la piçule si niçule di polvara si tacule. O scjaraçule maraçule cu la rucule e la cocule, la fantate je une trapule il fantat un trapulon. |
Bastone e finocchio,
la lucciola e la raganella, la piccola si dondola di polvere si macchia. Bastone e finocchio, con la rucola e la noce, la ragazza è una bugiarda il ragazzo un bugiardone |
Ballo In Fa Diesis Minore


Nella descrizioni degli affreschi esterni della chiesa di San Vigilio in Pinzolo (TN) – “la danza macabra”, viene riportato:
‘2) Uno scheletro porta una clessidra con l’iscrizione “ala hora tertia” e conduce un sacerdote’
in realtà si legge tutt’altro. Anche in altri siti su internet viene riportata la stessa dicitura, sembra che tutti, acriticamente, attingano alla stessa fonte. La svista iniziale di qualcuno ha inficiato l’intera internet?
Saluti
Faccio finta di non cogliere la polemica gratuita. Il cartiglio a cui si fa riferimento nella didascalia è quello posto sotto la clessidra, non quello che lei crede, che infatti è una tabella a sé stante e riporta la scritta “pensa a la fine”.
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